Grazie Don Marco per l’invito! E…. arrivederci alla prossima domenica dopo Pasqua, naturalmente! Su bacheca pro-poste scoperta dell’importanza di quel giorno!
DOMENICA DELLE PALME!
La grande sorpresa della Veglia: toccante e coinvolgente!
Bienvenido entre nos Papa Francesco!!!!
«Non cediamo mai al pessimismo, troviamo ogni giorno il coraggio per portare il Vangelo ai quattro angoli della terra». Lo ha detto Papa Francesco durante l’udienza con i cardinali nella Sala Clementina. «Forse la metà di noi, siamo nella vecchiaia, la vecchiaia – ha continuato – è la sede della sapienza della vita, come il vecchio Simeone, quella sapienza gli ha fatto riconoscere Gesù. Doniamo questa sapienza ai giovani, come il buon vino che con l’età diventa migliore».
Gen Verde e Giovanni Paolo II
L’ impegno di gruppi e movimenti ecclesiali a partire dalla pubblicazione del Repertorio nazionale di canti per la liturgia – Il percorso di Gen Verde e Gen Rosso
Per affrontare il tema dell’ impegno di gruppi e movimenti ecclesiali a partire dalla pubblicazione del Repertorio Nazionale dei canti per la liturgia, vorrei parlare di lavori ultimamente composti da Gen Verde e Gen Rosso a confronto con criteri della Chiesa italiana e pubblicati dopo una proficua collaborazione con responsabili ed esperti dell’ animazione liturgica e della musica per la liturgia. Parlerò quindi del cammino fatto da musicisti appartenenti al Movimento dei Focolari, che ha come suo specifico carisma l’unità.
Una breve premessa. E’ noto che i due gruppi musicali (Gen Verde e Gen Rosso) hanno sviluppato, nel corso della loro storia, una produzione maggiormente orientata verso un contesto laico: concerto, teatro musicale, workshop ed altre forme di laboratori musicali. I loro compositori, pur essendo tutti diplomati in conservatori di musica cosiddetta “colta”, hanno fatto specializzazioni in altri stili, dal jazz alla musica etnica di vari paesi, per scrivere ed orchestrare usando i linguaggi della musica popolare contemporanea internazionale.
Tutto questo per esprimere attraverso la musica, la danza e il teatro la nostra vita, che affonda le sue radici nel vangelo. Siamo persone che hanno dato tutto a Dio, quindi la nostra giornata è fatta di lavoro, di concerti, di contatti con il pubblico, e prima di tutto di preghiera, di riflessione e di silenzio. Vorremmo che anche il nostro cantare di fronte a migliaia di persone che gremiscono un Palasport fosse preghiera e a maggior ragione, dunque, canteremo pregando durante una messa, che è il centro di ogni nostra giornata.
Questo, semplicemente, è stato il motivo della nascita dei primi canti per la liturgia agli inizi degli anni ’70. Penso si capisca, dall’ ambiente del nostro lavoro, perché questi canti portassero un’impronta di una particolare sensibilità musicale e spirituale, segnata anche dall’internazionalità.
Fin da allora, nelle tournée ci è stato chiesto, da vescovi e parroci o da coloro che organizzano lo spettacolo, di animare anche le Messe festive, seguite magari da incontri di testimonianza per i giovani o per tutti quelli che vogliono partecipare. Da qui, le prime pubblicazioni. Nel nostro ultratrentennale pellegrinaggio lungo l’ Italia e l’ Europa, l’ Asia e le Americhe abbiamo avuto modo di venire a contatto con innumerevoli parrocchie, diocesi, gruppi di preghiera, testimonianza e volontariato, penetrando anche nelle più svariate esperienze ed esigenze liturgiche.
Ci siamo così resi conto che i fedeli, giovani o no, sono sempre alla ricerca di canti vicini alla loro sensibilità che li esprimano e li aiutino a pregare realmente insieme. Quando li trovano, li imparano e li eseguono, tanti senza chiedersi da chi siano stati composti. Ci siamo rese conto anche, però, che non sempre alle legittime esigenze corrisponde poi un’adeguata sensibilità e un’educata capacità di discernimento. Con sgomento ci siamo trovate ad assistere a celebrazioni eucaristiche accompagnate dal coro parrocchiale che cantava Resta qui con noi o addirittura Sognando sogni grandi, composte per i concerti e assolutamente mai pubblicate in raccolte liturgiche! In questo modo, si può dire che sono stati gli stessi gruppi parrocchiali a “costringerci”, quasi, ad una produzione mirata alla liturgia, con le loro richieste esplicite.
Così, insieme con una gran diffusione dei nostri canti, sono arrivate anche le riserve e le critiche di chi era più qualificato di noi ad esprimere pareri in fatto di pertinenza rituale.
Il Gen verde e il Gen Rosso sono espressione di un movimento che si è sempre sentito frutto e figlio della Chiesa universale, parte integrante di essa, e, per questo sentivamo che se c’era qualcosa che non andava, nelle nostre composizioni per la liturgia, era nostro primario dovere informarci ed approfondire le conoscenze in questo campo, prima di tutto per capire le motivazioni delle critiche e poi per rimediare. Il nostro desiderio era rendere un effettivo servizio alle comunità della Chiesa italiana in particolare, essendo rivolta all’ Italia gran parte della nostra produzione liturgica. Un ulteriore positivo input in questa direzione ci è stato dato dall’ invito a presentare la nostra esperienza al convegno “Giovani, liturgia e musica”, organizzato nel 1994 dall’ Università Salesiana. Siamo venute così a contatto con persone che operano nel campo della musica liturgica, entrando nell’orbita di un pianeta fino ad allora da noi raramente frequentato.
Coscienti della nostra possibilità di dare un maggior contributo anche nell’educazione alla liturgia, ci siamo messi, molto semplicemente a studiare l’ argomento.
Nel ’97 c’è stata l’ occasione per mettere a frutto quanto approfondito. Da circa 15 anni, infatti, né noi, né il Gen Rosso avevamo più composto musica per la liturgia, e da tante parti ci giungevano sollecitazioni in questo senso.
Abbiamo allora messo in cantiere una Messa da comporre ed eseguire insieme, ma nel corso del lavoro è venuta sempre più in rilievo la necessità di una verifica con un esperto. Ricordando l’ intervento di Mons. PierAngelo Sequeri al congresso sopraccitato, ci siamo rivolti a lui, trovando un’accoglienza immediata e aperta e la possibilità di un confronto fino ai minimi dettagli.
In una delle appendici al repertorio della conferenza episcopale italiana si dice che “ il canto ha capacita di penetrare,di commuovere e di convertire i cuori; favorisce l’unione dell‘assemblea e ne permette la partecipazione unanime all’ azione liturgica: adempie al duplice scopo che, come arte sacra e azione liturgica , gli è consono, <<la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli>>”[1] e questo lo sappiamo per esperienza. Ma ciò che la collaborazione con un teologo, che e anche musicista , ci ha fatto scoprire era che non basta solo adeguarsi alle regole riguardanti la qualità del canto sacro, ma è necessario cercare di sviscerare ciò che sta dietro quella norma. Che cosa vuole dire, allora, “penetrare, commuovere, convertire…” nell’ affrontare concretamente una composizione musicale? Forse significa anche cercare di immedesimarsi “con i ritmi nascosti e le armonie inudibili che segretamente collegano le molte parti della celebrazione”e che” quella relazione con Dio che la celebrazione rende attuale, non è soltanto giusta, doverosa, importante, necessaria. Essa è anche bella, gradita, emozionante.”[2]
Con questo nel cuore ci siamo messi nuovamente al lavoro, senza mai avere l’atteggiamento o l’ intenzione di presentare un modello per la musica liturgica del futuro, ma di continuare a ”iscrivere nell’orizzonte di una reale destinazione liturgica i modi e gli stilemi della musica popolare antica e contemporanea,” [3] sempre nella libertà di comporre “ogni genere di canti ,sia più melodici (òdé) sia più ritmici (psalmòi)…” [4] ma ora con un nuovo ascolto dello Spirito Santo e la conoscenza di cogliere e cercare di sottolineare , nell’espressione musicale, i momenti diversi della celebrazione con i suoi coinvolgimenti interiori ed esteriori. Faccio un piccolo esempio di cosa può comportare questo, in concreto nella composizione musicale. Avevamo composto un brano per il momento della processione offertoriale . Era un adagio in tre quarti. Confrontandolo con mons. Sequeri, questi ci ha proposto di adattarla per il momento della comunione dei fedeli, perché il suo andamento ritmico suggeriva piuttosto il passo lento e regolare di chi si accosta per partecipare all’ eucaristia . Così , con un testo scritto appositamente , è nato Seme dell’ Eternità . Per esprimere invece i gesti e i movimenti più vivaci della processione offertoriale , con la precedente colletta e l’eventuali partecipazione dei bambini , ecc…abbiamo scritto Segni del tuo amore , un canto che attinge alle tradizioni musicali africane , con ritmi lievemente sottolineati da strumenti a percussione .A questo proposito mi piace ricordare le parole rivolte recentemente dal Santo Padre ai partecipanti al Congresso Internazionale di Musica Sacra, dove parla sia di canto Popolare religioso sia tradizionale . Il papa auspica che , in linea con il Concilio Vaticano II, il canto popolare religioso sia promosso impegno” (Sacrosanctum Concilium,n. 118) perché: “particolarmente adatto alla partecipazione dei fedeli sia nelle pratiche devozionali, sia nella liturgia stessa (…) Ciò vale anche per la musica tradizionale,per la quale il Concilio ha espresso grande stima.” [5]
Qui faccio una piccola parentesi. Pur nella coscienza che scrivevamo per la Chiesa italiana, abbiamo sempre sentito la libertà di attingere all’immenso pozzo della musica da concerto,ma forse ancora poco da quelli di musica liturgica. [6] Forse questa libertà è anche conseguenza del fatto che l’ Italia , e in modo particolare la Chiesa Italiana ,è caratterizzata da una grande apertura alle altre culture : basta vedere le comunità parrocchiali odierne delle nostre città, con le nuove presenze asiatiche e africane.Già l’Italia stessa, poi, è ricchissima di culture diverse, con le loro tradizioni musicali.
Una parola ,ora, per quello che riguarda la stesura dei testi anche questa condotta col desiderio di penetrare il mistero del rapporto tra la Chiesa che celebra e il suo Dio .
Sentivamo che la fedeltà alla Sacra Scrittura era doverosa , ma non consisteva tanto nel trasportare di sana pianta i testi biblici su una musica , conficcandoli a forza nelle battute – con risultati che forse salvaguardano la sicurezza per quanto riguarda la fede, ma raramente raggiungono lo scopo di tutelare anche la decorosa bontà di forma linguistica e letteraria auspicata [7] – quanto di coglierne più profondamente possibile il senso e trasmetterlo fedelmente , operando , però , quelle accettabili modifiche di linguaggio che rendono il brano più comprensibile ad un italiano del 2000. Una precisazione : consapevoli di non poter lasciare alla semplice fantasia poetica questa incombenza, una volta scelto il brano biblico da mettere in musica , abbiamo fatto precedere il lavoro di scrittura da un approfondimento esegetico, teologico e di preghiera , in modo da dare spessore e coerenza alle eventuali sostituzioni d’immagini o ai necessari ritocchi richiesti alla metrica. Tutto questo avendo sempre presente che nel canto, anche liturgico, è fondamentale la complementarietà testo-musica.
Al termine di questo lavoro, siccome si trattava di una messa completa con tutto l’ ordinario, abbiamo sentito l’ esigenza di un successivo confronto con l’ Ufficio Liturgico Nazionale, i cui suggerimenti sono stati d’ ulteriore utilità prima della pubblicazione di questa messa per Pentecoste, Come Fuoco Vivo. E’ stato don Giuseppe Busani a suggerirci di corredare l’ opera di un commento e di suggerimenti per l’ uso, che ci ha preparato egregiamente mons. Sequeri.
Il successivo passo nel cammino della nostra produzione liturgica , questa volta come Gen Verde , risale a poco tempo fa al dicembre 2000 , con Cerco il tuo volto. Non si trattava di una Messa in canto , ma di una raccolta di brani che offrono diverse possibilità d’utilizzo nell’ ambito della celebrazione eucaristica, della liturgia delle ore degli incontri di catechesi , formazione e preghiera.
Il periodo di creazione ha coinciso proprio con la pubblicazione , da parte della Cei , del Repertorio Nazionale di canti per la liturgia. Cei del repertorio nazionale di canti per la liturgia.
Così nel corso del lavoro, svolto anche questa volta all’ insegna della collaborazione, abbiamo operato una scelta di brani della sacra scrittura proposti dalla liturgia, per gli eventuali canti per la messa, ponendo l’ attenzione in particolare sulle antifone d’ ingresso e di comunione, e di fare una distinzione dei canti secondo il loro utilizzo.
La pubblicazione del Repertorio è stata occasione anche della convocazione dei rappresentanti di alcuni movimenti e gruppi ecclesiali da parte dell’ Ufficio Liturgico Nazionale
nella quale c’ è stata la possibilità di un dialogo profondo e sereno sulla polemica suscitata dalla mancata inclusione di vari canti nel documento. Al termine dell’ incontro ci siamo lasciati con l’
impegno di cercare, ciascuno nel proprio repertorio, canti che corrispondono ai criteri di quello nazionale, in previsione della compilazione di un futuro repertorio che sia espressione di tutti. In questo modo i nuovi canti proposti,che porteranno necessariamente il timbro dei diversi carismi,sia come testo sia come musica, saranno un dono per tutta la Chiesa italiana e il documento sarà un’espressione visibile della sua unità nella varietà.
Vorrei concludere che questo operare per l ‘ ’’uno’’ della Chiesa non è stato sentito da parte nostra come una costrizione, ma come esigenza profonda e vitale che noi, come Gen Verde e Gen Rosso c’impegneremo a continuare. Abbiamo sempre trovato un modo di lavorare insieme basato sullo scambio e sull’ascolto. Questa collaborazione tra Chiesa nel suo aspetto istituzionale e un movimento ecclesiale , ci sembra trovi piena risonanza nell’ultima lettera apostolica del Santo Padre Novo Millennio Ineunte.[8] Marie Thérèse Henderson
[1] Repertorio Nazionale di canti per la liturgia, Appendice 2,p28
[4] J Gelineau, Le assemblee liturgiche, Ellenici, Torino 2000, p.64
[5] Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti al Congresso internazionale di Musica Sacra, promosso dal pontificio Consiglio della Cultura, 27.01.2001, n.4.
[6] Cf. P.A. Squeri, Note per l’esecuzione , Cerco il tuo volto, Città Nuova Roma 2000, p.41
[7] Cf. Repertorio nazionale di canti per la liturgia, Appendice 2,p85
[8] Cf. Giovanni Paolo II, Novo millennio Ineunte, nn 43,45,46
IL MERCOLEDI’ DELLE CENERI
Mercoledi 13 febbraio 2013
ANIMAZIONE MESSA DEL MERCOLEDI’ DELLE CENERI ORE 18.00
NELLA CHIESA DI POGGIO RUSCO.
Benedizione delle candele
S. MESSA ORE 18.00 con processione e benedizione delle candele, tutto all’interno della nostra Chiesa di Poggio Rusco.
I coristi e strumentisti, si trovano mezz’ora prima per prove canti messa.
Sabato 9 Febbraio inaugurazione mostra sul tema della fede
Sabato 9 febbraio nella Chiesa di Poggio Rusco si inaugura la mostra itinerante sul tema della fede, dal titolo Videro e Credettero.
Santa messa ore 18.00 animata dal Gruppo di Canto Liturgico InCanto.
VIDEO MOSTRA ” VIDERO E CREDETTERO“
Per ulteriori info
Messa di S.Antonio Abate 17 Gennaio 2013
We three Kings of Orient are
Gruppo di Canto Liturgico InCanto augura un Buon Anno !
Il Dio del tempo e dell’eternità.
Signore, Tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio. Tu fai ritornare l’uomo in polvere e dici: ” Ritornate, figli dell’uomo”. Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è già passato, come un turno di veglia nella notte. Li annienti: li sommergi nel sonno; sono come l’erba che germoglia al mattino : al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca.
Salmo 90,1-6
La Chiesa di Dragoncello riapre! 24 dicembre ore 21.30 Veglia di Natale!
Coro InCanto animerà la S.Messa, ci saremo, con grande fatica, ma faremo il possibile, caro Dragoncello!
GOSPEL FOR EMILIA: UN GESTO DI SOLIDARIETA’ CORALE.
Per saperne di più vedi Bacheca Pro-poste
Finalmente sposi!!! Finalmente la foto!
Coro Parola di Vita su pro-poste!
Inaugurata la nuova Chiesa di Poggio Rusco!
Sabato 24 novembre 2012, con la Messa delle ore 18.00 inaugurata la nuova Chiesa. Altre info